Guinea

Fondazione AMICI DEI BAMBINI ABBANDONATI

Responsabile del progetto: Damascène Van Hitimana

La nostra residenza si trova a Mafrenyah, nella provincia di Forécariat. Questo progetto vuole essere una presenza profetica secondo le parole di Papa Francesco: “Andare fino ai confini del mondo per alleviare la sofferenza di chi soffre”, secondo anche la dottrina sociale della Chiesa. Ha preso forma nella realtà della società guineana di oggi.

La crisi che vive da anni la Guinea, la tragedia di cui ha sofferto e soffre tuttora la società guineana, non ha risparmiato i bambini. Molti di loro sono stati feriti (fisicamente, moralmente, psicologicamente), separati dalle loro famiglie per le cause più diverse: vulnerabilità psicologica, genitori defunti o malati, genitori irresponsabili o molto poveri… Molti bambini sono stati testimoni di atti di violenza che li hanno feriti e traumatizzati. Molti sono abbandonati a se stessi, disorientati, allontanati dalle loro famiglie… e vagano per le strade alla ricerca di un nuovo modo di vivere. Deboli, rifiutati, disprezzati, emarginati, formano delle bande dove trovano compensazione al loro sentimento di debolezza e di inferiorità, dove trovano anche stima e affetto. Insieme, uniti “come un solo uomo”, si sentono forti e capaci di sfidare la società che li ha esclusi. Credono di poter fare qualsiasi cosa: mentire, rubare, violenze, distruzioni, droga, accattonaggio, prostituzione, omosessualità, ecc.  A poco a poco acquisiscono il “gusto della strada”, sono affascinati da una vita di assoluta libertà dagli adulti e dalla società in generale.

L’anarchia, l’assenza di strutture e di regole li portano a formarsi una personalità asociale, caratterizzata da comportamenti impulsivi, azioni immediate, assenza di senso di colpa apparente, incapacità di sopportare la minima frustrazione o il più piccolo ritardo nella realizzazione dei propri desideri. Rifiutati, non amati, sono privati della sicurezza e del senso del proprio valore. Questa svalutazione li spinge a essere disobbedienti, pigri, a commettere errori di ogni sorta… Hanno bisogno di essere attratti, conquistati da uno stile di vita che li distragga dal fascino che esercita su di loro la strada. Hanno bisogno di amore ma anche di modelli con cui identificarsi in modo positivo. Molti di loro manifestano disturbi psicologici, o comunque debolezze, che richiedono un approccio educativo specifico. Constatata questa terribile situazione, l’obiettivo del nostro progetto è recuperare i bambini dalla strada per reintegrarli nella vita sociale ed economica della società in cui vivono.

Il che equivale a:
– Rieducare i bambini ai valori umani, morali e intellettuali, per avere persone responsabili e capaci di vivere nella società.
– Dare a questi bambini condizioni di vita dignitose, incoraggiarli ad assumersi la responsabilità e prepararsi per il proprio futuro.
– Lottare contro la delinquenza, l’accattonaggio, il banditismo, la tossicodipendenza.
– Restituire a questi bambini: dignità, diritti, libertà, come pure la capacità di scegliere “il bene”, che costruisce il loro futuro e il futuro della società.
– Aiutare la società a comprenderli, a rispettarli, a fidarsi di loro, ad aiutarli a riconciliarsi con essa in un dialogo costruttivo ed efficace. In una società unita, i diritti dei più deboli hanno la priorità.

A tal fine teniamo conto di alcuni principi che devono essere conciliati:
– Assistenza
– Giustizia
– Promozione umana dal punto di vista economico, sociale, psicologico e morale.

I bambini delle strade urbane provengono da diversi comuni, a volte anche da altre regioni della Guinea. Considerata la situazione di tumulto politico-militare che la Guinea vive da anni, la società trova impossibile assorbire questa “folla” di bambini della strada, i quali, nella speranza di poter soddisfare i propri bisogni di sopravvivenza, vagano si aggirano soprattutto nelle vie della città e per i mercati.
Abbiamo cercato una casa nella città di Mafrenyah, che abbiamo attrezzato grazie alla collaborazione di tutti coloro che, generosamente, si sono resi disponibili ad aiutarci.

Per approfondire le informazioni che abbiamo sulle loro esperienze e per vedere se vogliono veramente abbandonare la vita nella strada, accogliamo i bambini in un Centro dove conducono una vita da esterni. Lì vengono assistiti in tutti gli aspetti della vita (alimentazione, professione, alfabetizzazione, assistenza medica, ecc.). Quelli che sono pronti ad abbandonare la vita nella strada, e che sono molto giovani, li teniamo nella nostra casa dove vivono collegialmente. I più grandi, fuori dal centro e accompagnati da educatori, vengono aiutati a gestire la loro vita nella dignità, assumendo un impegno (studio o lavoro), e nel rispetto di sé e degli altri.

Cerchiamo di offrire a questi bambini un contesto che dia loro sicurezza, nel quale possano soddisfare i loro bisogni fondamentali, siano stimolati a raggiungere uno sviluppo armonioso del loro essere umano, nella dignità, nel rispetto, nella coscienza dei suoi diritti e dei suoi doveri verso se stessi e verso tutta la società.
Forniamo loro attenzione e sostegno individuale che tenga conto delle loro esperienze, delle loro difficoltà e delle loro possibilità.
Contestualmente li invitiamo a perseverare nel vivere certi valori come la voglia di riuscire, lo spirito di iniziativa, la solidarietà con gli altri bambini, ecc.

Pronti per la scuola!

Il vostro desiderio è essere per loro una presenza che li incoraggi a trovare una soluzione diversa dalla vita sulla strada, favorita dal rispetto, dalla fiducia, dall’amicizia, dall’accoglienza e dalla solidarietà gratuita con gli educatori, che sono allo stesso tempo i loro “compagni di viaggio”.
Allo stesso tempo, vengono effettuate visite regolari, da parte del nostro staff, alle famiglie, vicine o allargate, dei bambini iscritti nel progetto (Interni o esterni), per esplorare la possibilità di un ritorno in famiglia.

Punto cardine di queste attività è la collaborazione con le strutture diocesane, così come la collaborazione con le strutture amministrative locali (anche giudiziarie, se necessario) in particolare quando si presentano problemi di protezione personale.
Accanto al personale stabile, la nostra Associazione si rivolge a tutta la società e resta aperta ad ogni collaborazione spontanea, sotto forma di volontariato, o di partecipazione ad un’attività di aiuto che riguarda tutti.

Si organizza insieme la dispensa

Attualmente accogliamo 25 ragazzi dai 5 ai 22 anni, tra i quali 2 bambine, e sosteniamo nello studio universitario 4 dei primi ragazzi che abbiamo accolto.

Damascène Van Hitimana